MARS è il terzo episodio della ricerca coreografica di Nicola Galli dedicata al sistema planetario.
Marte è il quarto pianeta per distanza dal Sole e il più simile alla Terra, con un’inclinazione dell’asse di rotazione
e una durata del giorno analoghe a quelle terrestri.
Nel pianeta rosso, ricco di ossido di ferro, anche il paesaggio è per certi versi simile a quello del pianeta Terra:
valli, vulcani e deserti compongono la superficie marziana, protetta da una minima atmosfera con basse temperature (-140°C / +20°C).
Da queste suggestioni immaginifiche la scena diventa un'officina nella quale il performer prepara un territorio d'azione
"infrarosso" e "ultravioletto", enunciando poi in una prospettiva coreografica la morfologia del pianeta attraverso una serie di simulazioni.
Luminosità geometriche e sonorità siderali si alternano per comporre uno spazio alieno riscaldato artificialmente nel
quale il corpo in solitudine si svela, colonizza l'ambiente ed infine evapora.
MARS presenta, in una lunga onda visiva, la meta più plausibile per il futuro sviluppo dell'umanità.
"[...] Suoni siderali guidano la danza di Nicola Galli che, nelle cinque differenti simulazioni di
approdo su Marte, crea una grammatica gestuale capace di spiazzare lo spettatore:
visioni simili a feti alieni, movenze al limite della gravità, coreografie che richiamano il movimento
degli insetti e danze possibili solo in un ambiente acqueo compongono l’immaginario di MARS
evocato dalla corporeità del performer stesso."
Camilla Fava [ "Kilowatt Festival - Su un altro pianeta" - www.stratagemmi.it ]
"[…] Ciascuna didascalia introduce una “simulazione”, ovvero un tentativo di ambientamento che Galli
- un costume che rimanda all’iconografia della fantascienza anni Settanta-Ottanta - traduce in
coreografie astratte ed elastiche che, nondimeno, tradiscono un sentimento di angoscioso spaesamento.
Quell’estraneità del danzatore/esploratore/ricercatore, rigoroso e inappuntabile, che, nel finale,
si rivela nella struggente confessione di una lontananza senza conforto, accentuata da O solitude di Purcell.
Maestria tecnica unita a curiosa e limpida sensibilità."
Laura Bevione [ Hystrio Magazine ]
"[…] Il movimento del performer si differenzia di stadio in stadio, facendo intuire al pubblico
la differenza tra crateri, pianure e canyon, tracciando una mappa aliena possibile solo grazie
a un incredibile controllo del proprio corpo, che a tratti sfiora un virtuosismo al tempo
stesso esasperato e commovente.
Performer e regista dell’allestimento da lui stesso di
volta in volta modificato, Nicola Galli si aggiudica grazie alla meticolosità della messa in scena
- che si intuisce essere fedele alla sua forma ideale - un’aura da enfant prodige: ha saputo
imprimere nei suoi spettatori un’aspettativa curiosa per le creazioni future."
Irene Buselli - Marta Cristofanini - Matteo Valentini [ www.locacritica.com ]
"[…] Risulta particolarmente curioso e accattivante che un giovane danzatore si ispiri,
per il proprio lavoro coreografico, al pianeta rosso, riuscendo a ottenere –
con una mirabile fusione di linguaggi, dalla danza al gioco di luci, da un uso
significante di suoni e rumoristica al teatro d’ombre, fino al video pseudo-documentaristico – una
performance piacevole alla vista e ai sensi, in grado di coinvolgere il pubblico in un viaggio
verso le atmosfere di Marte.
Nicola Galli, oltre a utilizzare con intelligenza vari mezzi espressivi che si coniugano
in un discorso artistico unitario e coerente (non sommandosi in posticce prove multimediali o multidisciplinari),
usa al meglio le proprie potenzialità come danzatore riuscendo a interpretare con il proprio corpo
– umano – le asperità di una natura ancora selvaggiamente primordiale, siderale eppure
apparentemente arroventata (come immaginiamo essere il pianeta rosso).
Tanti i rimandi all’universo filmico ma ancora di più le idee originali
di Galli che dimostra di essere un danzatore sensibile e intelligente, in grado di
evocare e interpretare, con un pizzico di autoironia – che non guasta, anzi conquista."
Simona Maria Frigerio [ teatro.persinsala.it ]
"[…] Un allestimento intelligente, elegante, capace di incuriosire. Una rivisitazione evoluta de L'uomo caduto sulla Terra.
"
Beatrice Iasiello [ www.rumorscena.com ]