Sconfinamenti è l'incontro tra due eclettici artisti della scena italiana, due mondi che si dischiudono per la prima volta nella totale assenza di prove generali.
In uno spazio di improvvisazione Nicola Galli, esponente dell’attuale nouvelle vague della danza contemporanea italiana, e il compositore
e violinista Rodrigo D’Erasmo (membro della band
Afterhours) dialogano sulla soglia dei rispettivi linguaggi artistici per comporre una partitura
coreografico-sonora nell’istantaneità del gioco.
Tra sincronie e punti di fuga prende forma un percorso che, intrecciando suono e movimento, si dischiude in un invito a superare il confine
del proprio territorio e a contaminarsi per trovare nella reciprocità uno spazio permeabile all’ascolto.
"Nicola Galli è un danzatore dalla figura esile e il viso da ragazzino, un folletto con cresta color cobalto che fa un po' punk anni Ottanta.
Rodrigo D'Erasmo è un violinista di formazione classica, “traviato” sulla strada del rock ruvido e un po' grunge degli Afterhours di cui fa parte dal 2008.
Il corpo di Galli disegna lo spazio scenico, ne riempie i vuoti, tratteggia una geometria variabile che ruota attorno alla figura quasi ieratica di D'Erasmo.
Galli ne sembra attratto e poi respinto, va e viene con il suo corpo leggero – non lo si sente, neppure il respiro ha tracce di affanno -, saltella, si torce,
si piega. La sua non è una danza in levare, ma un torcersi continuo di arti, testa, busto, in un equilibrio che è al tempo stesso dolce e spigoloso.
D'Erasmo regala emozioni con il suo violino amplificato, con una musica avvolgente e incanto da sirena cui è impossibile resistere. L'incanto,
forse addirittura l'incantamento è immediato.
Tra suono e gesto è corpo a corpo, immedesimazione, talvolta respingimento. Ci sono la danza e la musica, complementari per vocazione.
Ma in Sconfinamenti
si va oltre: è un dialogo che si crea sul momento, un'improvvisazione dagli esiti di volta in volta imprevisti.
É un prendersi e fuggire, è uno strano e suggestivo passo a due tra un corpo agito nello spazio e note che riempiono quello stesso spazio."
Barbara Caffi [ La Provincia - 29/01/2024 ]
"La ben nota flessuosità dell’esile Nicola lo aiuta a disegnare nello spazio un percorso di continuo avvicinamento e allontanamento
dal suo interlocutore musicale D'Erasmo, cui spetta dettare il saliscendi di una musica ora fredda ora accesa e anzi a sorpresa turbata
sotto il suo piede destro da percussioni elettroniche.
La diagonale che conduce il danzatore in larghi pantaloni e succinta maglietta sin quasi a ridosso del polistrumentista non cambia,
come non muta gran parte del movimento: le braccia levate al cielo, la gestualità misurata ed evasiva inducono a una sorta
di magica ipnosi nell’osservatore, scossa da improvvisi scivoloni a terra. Ciò che appare improvvisato in questi Sconfinamenti
non lo è per nulla,
a riprova di una sapienza compositiva dell’autore."
Marinella Guatterini [ Artribune - 26/02/2024 ]
"Sconfinamenti è una sfida fra un danzatore e un musicista. È un innamoramento al buio, un azzardo proposto dal Ponchielli e dalla storica rassegna
di coreografia contemporanea La Danza a due artisti che non si erano mai frequentati prima: Nicola Galli, enfant prodige della danza contemporanea italiana,
e Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours. Due mondi, due linguaggi, un solo incontro nel segno della volontà di sconfinare per ritrovarsi rinnovati, più ricchi.
Nicola Galli, il Puck della danza italiana, ha colto l’occasione e si è dato con tanta generosità quanto la creatività compositiva ed esecutiva di Rodrigo D’Erasmo
ha offerto un tappeto sonoro per costruire un dialogo di movimento ed emozioni. Da questo incontro, dall’essersi annusati per poco,
dall’aver aperto tutti i pori della pelle e del cervello per percepire e fare proprio l’altro è scaturito il solo. Parlare di solo è, però, riduttivo.
Sarà che Nicola Galli riempie con geometrica e flessuosa persistenza coreutica lo spazio, sarà che le luci definiscono tempi e cromatismi del
movimento e della musica, ma parlare di assolo sembra improprio per Sconfinamenti perché alla fine si assiste a un insolito pas de deux.
Lo stesso Rodrigo D’Erasmo nel suo stare, nel suo suonare, piegare il corpo, creare un tutt’uno simbiotico col violino, costruisce a suo modo una danza.
[...] Davanti agli occhi degli spettatori accade qualcosa di magico e di insolito, si assiste alla performance, che vuol dire elevare all’ennesima potenza la forma,
attraversare la forma per creare qualcosa di inatteso che stupisce chi guarda e chi fa. Ed è questa la sensazione che regala Sconfinamenti
: la
possibilità di un dialogo all’improvviso fra due sensibilità con testimone il pubblico. "
Nicola Arrigoni [ Sipario - 10/03/2024 ]